
Scegli tu la direzione
Perchè educare con intenzionalità e consapevolezza
Immagina di dover partire per un viaggio.
E di non essere interpellatǝ sulla scelta della meta, né sulla preparazione della tua stessa valigia.
Come ti sentiresti? Alleggeritǝ, forse, in un primo momento.
Poi, però, potresti scoprire di dover partire per una destinazione che mai avresti scelto spontaneamente
o, ancora, ti potrebbe capitare di aprire la valigia e trovare:
-
abiti che non ti rispecchiano,
-
oggetti che non "parlano" di te, dei tuoi gusti, dei tuoi bisogni o interessi.
Quando penso al motivo che ci dovrebbe spingere a porci la domanda “Ma io, che genitore voglio essere?”, richiamo alla mente l’immagine appena descritta.
Possiamo accettare che sia qualcun altro a definire una direzione, ripetendo comportamenti e schemi educativi ereditati dai nostri genitori, oppure, con intenzionalità, possiamo scegliere una meta che insegua i nostri valori, ideali e aspirazioni, raggiungendola con un bagaglio colmo di strumenti e abiti coerenti con noi e con la nostra direzione.
Educhiamo, il più delle volte, in base a come siamo stati educati, ma rispetto a questa eredità, sentiamo sintonia o disallineamento? Quando all'ennesimo "capriccio" della giornata rispondiamo come avrebbero fatto i nostri genitori, ci sentiamo a nostro agio o preferiremmo offrire parole e comportamenti differenti?
Quando il serbatoio della nostra pazienza si esaurisce, e reagiamo con ostilità al nostro bambino, come ci sentiamo?
Genitorialità intenzionale, per me, significa anzitutto chiedersi chi siamo, su quali pilastri vogliamo fondare la relazione con i nostri figli e come attrezzarci per godere al meglio del viaggio, nella sua meravigliosa imperfezione, autenticità e imprevedibilità.